Max Weber è probabilmente lo studioso più “grande” appartenente alla storia della sociologia. Scansata la sudditanza da un lato e l’accanimento critico dall’altro, il testo punta al cuore del pensiero weberiano, verso una frammentazione organica della sua opera, di un “grande” scienziato storicosociale, anche se a volte piuttosto “piccolo”, capace di gravi errori di merito e di deformazioni valoriali del tutto rilevanti. Senza anticipare, né concludere in qualche direzione precisa, merita attenzione il titolo del presente volume Versus Max Weber. Il suo significato più immediato rinvia a contrapposizione di varia natura, ma in realtà l’autore gli attribuisce il senso semantico più completo e vero e cioè di confronto, polemica, sfida. Ne viene fuori un pensiero senza fine dove tutte le tesi espresse da Weber possono essere interpretate secondo più prospettive per esiti anche piuttosto differenziati al loro interno, ma sempre di premiante e profondo spessore.