Media e memoria sono legate da un rapporto indissolubile. Fissare, memorizzare, commemorare, richiede sempre un atto di mediazione: pareti, oggetti, linguaggi, media. Il libro ricostruisce l’evoluzione di questo rapporto, dall’arte rupestre fino ai moderni smartphone, indagandone anche le diverse implicazioni sociali. L’autore si sofferma sui rischi legati al nuovo culto “religioso” del digitale.