EMOZIONI E RAGIONI NELLA SOCIETÀ NEOLIBERISTA

CONVEGNO DI METÀ MANDATO AIS
LECCE 18-19-20 SETTEMBRE 2024

Tema del convegno

Per un lungo periodo, l’ascesa della modernità è stata vista dalle scienze sociali come il trionfo di un processo di razionalizzazione e disincanto del mondo che avrebbe condotto la società, a tutti i livelli, ad una condizione nella quale, per dirla con Marx ed Engels, le emozioni, le passioni ma anche le relazioni umane “sarebbero state affogate nell’acqua gelida del calcolo egoistico” insieme ai “sacri brividi dell’esaltazione devota, dell’entusiasmo cavalleresco, della malinconia filistea”. Questa visione iper-razionalistica della modernità e del suo destino ha rappresentato non solo un’ideologia ma anche un’idealizzazione dalla quale la realtà si discostava sempre più.

Gli studi di Vilfredo Pareto, quelli sulle origini del totalitarismo di Hannah Arendt o sul processo di civilizzazione di Norbert Elias, tra gli altri, mostravano come la modernità si costruiva attraverso una riconfigurazione del rapporto tra “ragioni” ed “emozioni”, e non mediante la cancellazione della componente emotiva a favore di quella razionale.

Ciononostante, la teoria sociologica ha mantenuto a lungo un approccio attento più alla componente razionale che a quella emotiva dell’azione. Questa tendenza si è erosa solo a partire dagli anni Settanta, quando comincia a manifestarsi un interesse non occasionale per le emozioni intese, insieme, come componente dell’azione e come oggetto di analisi sociologica (tra tutti, Hochschild). In questo contesto – che, in alcuni casi, è anche di rottura rispetto alla classica idea di modernità – si sono sviluppati programmi di ricerca attenti all’analisi di aspetti del sociale non riconducibili al paradigma dell’attore\attrice razionale, come l’immaginario, la sessualità, il gioco ecc.

La svolta post-industriale e i processi connessi alla globalizzazione hanno reso ancora più evidente l’integrazione della componente emotiva nell’analisi, consolidando i filoni di ricerca incentrati sulla sociologia delle emozioni, ad esempio in relazione alle modalità con cui pratiche e modelli di soggettività si costruiscono nel mondo contemporaneo – si pensi a questo proposito al contributo offerto dai social movement studies, da Melucci ad Alberoni, da Touraine a Wieviorka.

L’analisi come la critica immanente del neoliberismo non possono che ripartire dalla necessità di elaborare chiavi di lettura, tecniche di ricerca e modelli teorici in grado di rimettere a tema l’inestricabile nodo tra “ragioni” ed “emozioni” e di riconoscerne l’ambivalenza: se da una parte lo sviluppo del capitalismo globale si è basato sulla messa a valore delle emozioni e la moltiplicazione di modelli di soggettività iper-performativi ed emozionalmente bulimici, tali da rovesciare il freddo “ascetismo intramondano” che Weber riconosceva alla base dello spirito del (primo) capitalismo, dall’altra la dimensione dell’“indignazione” come quella del “risentimento” hanno rappresentato vettori di mobilitazione sociale e politica in grado di scuotere nelle fondamenta, e con segni ed esiti diversi, la sfera pubblica in tutto il mondo. D’altro canto, la critica al modello neoliberale non può incentrarsi su una emotività diffusa, ma su processi razionali di analisi in grado di evidenziare come anche la componente emotiva sia messa a valore: a tal proposito, lo studio dello sviluppo del capitalismo digitale così come dei connessi processi di datafication e gamification, rappresenta un terreno privilegiato per compiere questa operazione.

Ci si deve allora chiedere in che modo ragione ed emozioni, come ha evidenziato Gabriella Turnaturi, plasmano la contemporaneità, ad esempio evidenziando come la razionalità strumentale sia responsabile delle crisi contemporanee, non ultime quella ambientale e quella della pace tra i popoli. Allo stesso tempo, le emozioni assumono rilievo, sia come strumento di critica (ad esempio nella forma, spesso attivata emotivamente, della protesta) ma anche di controllo (ad esempio nella forma del consumo e della mercificazione). Su questo terreno fortemente ambivalente, un ruolo centrale è svolto dai media quali generatori di sfere emotive.

Così, le sfide che ci pone la modernità nella sua forma attuale non possono essere ridotte nell’opzione per uno dei poli di discussione. Le scienze sociali devono al contrario partire dalla natura insieme razionale ed emotiva dei processi sociali e, a partire da questa consapevolezza, proporre rappresentazioni plausibili e soluzioni praticabili.

Il convegno “Emozioni e ragioni nella società neo-liberista” intende affrontare temi come questi, focalizzando in particolare la propria attenzione sul contesto italiano ed europeo.
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PER TUTTE LE INFORMAZIONI DEL CONVEGNO DI LECCE SCRIVERE ALLA MAIL: aislecce2024@ais-sociologia.it

QUOTE DI ISCRIZIONE

ENTRO IL 31 AGOSTO 2024

50 euro soci A1, A2 A3 (strutturati di tutte le fasce) e soci C (cooptati, strutturati non in accademia);
75 euro non soci
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25 euro soci B (aggregati, giovani in formazione o precari);
35 euro non soci
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35 euro Apericena

QUOTE DI ISCRIZIONE

DALL’1 AL 9 SETTEMBRE 2024

ISCRIZIONE AL CONVEGNO + APERICENA

70 euro soci A1, A2 A3 (strutturati di tutte le fasce) e soci C (cooptati, strutturati non in accademia);
105 euro non soci
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40 euro soci B (aggregati, giovani in formazione o precari);
60 euro non soci
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35 euro Apericena

Programma generale
Relatori invitati nelle sessioni plenarie

Ambrogio Santambrogio, Università degli Studi di Perugia
Silvia Cataldi, Università degli Studi La Sapienza di Roma
Massimo Cerulo, Università degli Studi Federico II di Napoli
Lilie Chouliaraki, London School of Economics and Political Science
Laura Gherardi, Università degli Studi di Parma
Fabrizio Fornari, Università degli Studi di Chieti-Pescara
Fabio Massimo Lo Verde, Università degli Studi di Palermo
Manuela Mosca, Università del Salento
Sergio Salvatore, Università del Salento, Presidente Associazione Italiana di Psicologia (AIP)
Colin Samson, University of Essex
Gabriella Turnaturi, Università di Bologna

Organizzazione

Comitato scientifico
Direttivo AIS: Stefano Tomelleri, Sonia Stefanizzi, Massimo Pendenza, Biagio Aragona, Micol Bronzini, Alessandra Decataldo, Roberta Teresa Di Rosa, Gea Ducci, Ferdinando Spina

Consulta della Ricerca AIS: Francesco Antonelli e i Coordinatori delle 14 Sezioni AIS

Comitato organizzatore locale
Chair: Mariano Longo, Direttore del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, Università del Salento; Ferdinando Spina, membro del Direttivo AIS e Università del Salento

Membri
Luca Antonazzo,  Alessio Bellé, Giuseppe Caló,  Caterina Filareti, Angelo Galiano, Anna Maria Rizzo, Sarah Siciliano, Irene Strazzeri, Matteo Jacopo Zaterini.

ORGANIZZATORI
SPONSOR
Sedi del convegno

Registrazione e informazioni, sessioni plenarie, sessioni delle Sezioni, forum giovani, aule studio e biblioteca, pausa caffè e pausa pranzo: Campus urbano Studium 2000, edifici Studium 5 e Studium 6: Via di Valesio 24, Lecce. Google maps

Apericena e party: Ex Monastero degli Olivetani, ingresso in Viale S. Nicola, Lecce. Google maps 

Calici di Sociologia: Officine Culturali Ergot, Caffetteria di OgniBene – Community Library del Comune di Lecce, Open Garden Coffee – Circolo Tennis Lecce.

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