Contesto, pratiche e strumenti
I metodi creativi sono approcci processuali che prevedono la creazione di artefatti, anche digitali, utili per incorporare pratiche quotidiane e performative nel progetto di ricerca. Essi implicano la validazione di saperi ed esperienze di soggetti situati fuori delle istituzioni accademiche tradizionali e creano processi collaborativi e dialogici nella produzione del dato. Il volume costituisce uno strumento innovativo per la pratica di ricerca, attraverso la presentazione e l’analisi delle forme che questi metodi hanno assunto in relazione ai dibattiti in corso nella ricerca qualitativa contemporanea.
INDICE DEL VOLUME: Introduzione. – PARTE PRIMA. UNA MAPPA DEI METODI CREATIVI. – I. Confini, coordinate, parole chiave. – II. Nell’arena di ricerca: relazionalità e spazi sicuri. – III. I metodi creativi nelle fasi del processo di ricerca. – PARTE SECONDA. METODI CREATIVI NELLA PRATICA DI RICERCA. – IV. Autonarrazioni: creare rappresentazioni con strumenti audiovisuali. – V. Artefatti: fare cose con le mani. – VI. Metodi performativi: fare ricerca con il corpo e lo spazio. – PARTE TERZA. METODI CREATIVI E PROSPETTIVE. – VII. Questioni etiche e pratiche nella ricerca con i metodi creativi. – VIII. I metodi creativi e la ricerca sociale in Italia. – Riferimenti bibliografici. – Indice analitico.
Alberta Giorgi è ricercatrice in Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Bergamo. Di recente ha pubblicato «Religioni di minoranza tra Europa e laicità locale» (Mimesis, 2018). Micol Pizzolati è professore associato di Sociologia generale all’Università di Bergamo. Fra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo «Migration et services de santé en Italie» (L’Harmattan, 2013). Elena Vacchelli è professore associato di Sociologia alla University of Greenwich (UK). Di recente ha pubblicato «Embodied Research in Migration Studies» (Policy Press, 2018).