Matteo Gerli

L’EUROPA DELLA CONOSCENZA. POLITICA DELLA RICERCA E SCIENZE SOCIALI IN PROSPETTIVA TRANSNAZIONALE

Editore:FrancoAngeli
ISBN:9788835120087

Il volume ricostruisce in chiave storico-sociologica la genesi e il consolidamento di un campo sociale transnazionale per la produzione e la circolazione di conoscenze scientifiche come parte di un più ampio spazio pubblico europeo. Le politiche promosse e realizzate dall’Ue in materia di ricerca e innovazione vengono calate in un quadro teorico-concettuale volto a valorizzare l’ipotesi di una costruzione europea di tipo istituzionale e ideativo all’intersezione tra differenti istanze di natura scientifica, politica, economica e sociale. Il ruolo delle scienze sociali emerge quindi nel suo valore simbolico-discorsivo, vale a dire come «riserva di significati e di artefatti empirici» a supporto della stessa costruzione europea.
In tale contesto, l’oggetto specifico del libro riguarda il progetto di ricerca tematico, nella sua duplice dimensione di strumento per il “governo” delle attività di ricerca scientifica da parte delle istituzioni europee e di unità simbolico-culturale frutto di partnership transnazionali tra organizzazioni scientifiche radicate a livello nazionale. In particolare, attraverso il concetto di campo dei progetti di ricerca europei, il libro offre una riflessione sociologica sulle condizioni specifiche della produzione e circolazione di conoscenze del mondo sociale. Ci si chiede, pertanto, quale ruolo venga immaginato per le scienze sociali entro il quadro di riferimento della governance europea della ricerca scientifica e dell’innovazione, con quali temi e questioni di ricerca gli scienziati sociali siano chiamati a confrontarsi e, soprattutto, con quale libertà di manovra e rispetto a quali tipi di pubblici potenziali e reali. Per rispondere a queste domande, l’analisi storico-sociologica viene coadiuvata da un’indagine empirica che mira a ricostruire l’evoluzione della struttura del campo dei progetti di ricerca europei – dal 1994 al 2020 –, nella sua dimensione socio-strutturale e in quella semantico-discorsiva.
I risultati mettono in evidenza come il progressivo consolidamento della presenza delle scienze sociali e delle discipline umanistiche (SSH) nei programmi quadro europei per la ricerca e lo sviluppo abbia coinciso con uno spostamento del loro baricentro tematico-concettuale dai temi classici legati al “quadrumvirato” composto da Stato, mercato, società e cultura verso il tema dell’innovazione, nelle sue molteplici declinazioni. Tale metamorfosi, che si è venuta accentuando nell’ultimo decennio, converge con una trasformazione più generale che ha rimesso in discussione la centralità delle istituzioni universitarie e, secondariamente, dei centri di ricerca indipendenti come luoghi privilegiati di produzione, validazione e circolazione della conoscenza.

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