Il piano inclinato dell’innovazione tecnologica
Le società contemporanee sono interessate da un’apparente contraddizione: le disuguaglianze sociali si divaricano proprio mentre le tecnologie digitali garantiscono un accesso alla conoscenza mai come oggi libero e collaborativo. L’accresciuta disponibilità di dati non sembra modellare società più armoniche ma forme di vita simili ad un piano inclinato che agevola la concentrazione di potere, redditi e ricchezza nelle mani di pochi.
Perché la maggiore circolazione delle informazioni non si traduce in una distribuzione più equa delle opportunità di vita? Osservando un processo ventennale, il volume prova a individuare tre percorsi di trasformazione che incorniciano la datificazione come attività culturale, cognitiva e comunicativa che attualmente rallenta la possibilità di trasformare i dati in capacità previsionale aperta e condivisa. Il primo è il rafforzamento del vantaggio materiale di chi governa i macrosistemi in grado di estrarne valore; il secondo è il ridimensionamento dell’utente dal ruolo moderno di costruttore di realtà, attraverso la progettualità, a quello contemporaneo di riduttore di entropia, propenso a delegare all’automatismo degli algoritmi la legittimazione di decisioni di cui stenta ad assumersi la responsabilità; il terzo, infine, è l’indebolimento della struttura istituzionale di intermediazione culturale.