La verità delle finzioni. Scienze sociali e letteratura
Quale ruolo ha avuto la letteratura nel processo di costruzione delle scienze sociali, prima e dopo l’avvento delle tecnologie e delle comunicazioni di massa? Come si configura la convergenza tra letteratura e sociologia nella storia del pensiero sociologico, anche in relazione alle narrazioni visuali e connesse? Quanto è stretto il connubio tra letteratura e sociologia, soprattutto in rapporto alle nuove forme di comunicazione seriale? Che impatto hanno avuto le fonti letterarie nel processo di analisi dei fenomeni sociali e culturali? Infine, quale è il rapporto tra mediologia, scienze sociali e letteratura al tempo delle narrazioni in piattaforma, sospese tra reticolarità e dinamismo cognitivo? Sono alcuni dei quesiti che ispirano il convegno di studio promosso dal Dipartimento di Scienze Giuridiche e Sociali dell’Università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara, e dalla Fondazione Michetti di Francavilla al Mare, in programma il 30-31 ottobre 2024, che si propone di “chiamare a raccolta” studiosi di sociologia, comunicazione e processi culturali interessati alla letteratura come campo di indagine per la ricerca sociologica, secondo un approccio metodologico che trova in alcuni scienziati sociali interpreti originali del connubio tra scienze sociali e letteratura: Scipio Sighele, Gustav Le Bon, Georg Simmel, Vilfredo Pareto, Walter Benjamin, Theodor Adorno, György Lukács, Robert Nisbet, Roland Barthes, Robert Escarpit, Charles Wright Mills, Marshall McLuhan, Lewis A. Coser, Pierre Bourdieu, Richard Sennett, Zygmunt Bauman, solo per citarne alcuni. Di qui l’opportunità di studiare i punti di tangenza tra letteratura e scienze sociali in una chiave interdisciplinare, con particolare attenzione per la dimensione epistemologica, mediologica e culturale dei processi simbolici e narrativi.