In memoria di Massimo Ampola

di Andrea Salvini

Il Prof. Massimo Ampola è scomparso il 17 febbraio all’età di 78 anni. Laureato nel 1971 in filosofia, è stato ricercatore presso l’Università di Camerino fino al 1980, anno in cui si è trasferito presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Pisa, dove ha ininterrottamente insegnato fino al momento del collocamento a riposo. Il suo profilo di ricercatore e studioso si è sempre combinato con un impegno attivo nel volontariato e nella politica nella sua città, Livorno, ma anche a livello nazionale. Dirigente delle Acli per lunghi anni, ha partecipato con passione alla vicenda del movimento cristiano-sociale nel nostro Paese. Formatosi nella tradizione intellettuale e sociologica di Achille Ardigò e di Silvano Burgalassi, i suoi interessi scientifici sono stati eclettici, ma accomunati da una tensione verso l’analisi attenta e scientificamente accurata delle trasformazioni sociali in atto.

Da sempre, nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Pisa, ha insegnato Metodologia della ricerca sociale, adottando un approccio antesignano circa la necessità di combinare tra loro metodi qualitativi e quantitativi e promuovendo la necessità di aprirsi alla contaminazione di altre scienze, specialmente nel campo della complessità e della scienza delle reti. Nella sua attività di docente e di ricercatore è sempre stato guidato dalla chiara esigenza di armonizzare la prassi empirica con la profondità della riflessione teorica, virtù che ha sempre instillato con passione negli studenti che hanno seguito, numerosissimi, i suoi corsi. Acuto osservatore della contemporaneità, i suoi studi più conosciuti nella comunità sociologica italiana hanno riguardato la sfera delle trasformazioni in ambito religioso (Mondi vitali, religiosi e secolari in transizione, 1983), e i processi di emarginazione nel nostro Paese (Dalla marginalità all’emarginazione: studi e ricerche sulla realtà italiana, 1986). Più recentemente, insieme a Luca Corchia, è stato autore di alcuni approfonditi studi sull’opera di Jurgen Habermas, che hanno avuto vasta eco anche a livello internazionale (Dialogo su Jürgen Habermas: le trasformazioni della modernità, 2010). Nella sua attività di studioso, ha sempre contribuito con passione civile e rigore intellettuale allo studio di fenomeni tipici del contesto locale, ma adottando uno sguardo attento alla complessità e ai quadri generali del cambiamento sociale: i suoi studi sulle generazioni più vulnerabili (i giovani e gli anziani), sui processi di impoverimento sociale e educativo, sono stati momenti essenziali per la costruzione di un dialogo continuo e costruttivo con le istituzioni pubbliche del territorio, in particolare con i servizi sociali e sanitari.

Nel 1999, insieme al suo gruppo di collaboratori, ha fondato una newsletter online, dimostrando anche in questo caso una particolare capacità di anticipare i tempi e le sensibilità, per favorire la diffusione del ragionamento sociologico specialmente tra i giovani studiosi (The Lab’s Quarterly, https://www.thelabs.sp.unipi.it/); nel corso del tempo la newsletter è cresciuta in spessore e rilievo scientifico, ottenendo il riconoscimento da parte di Anvur come rivista scientifica per l’area 14.

Chiunque abbia conosciuto il Prof. Ampola, potrà sicuramente ricordarne l’ironia, la mitezza, la capacità di ascolto e di mediazione – ma anche l’attitudine ad analizzare e interpretare i fenomeni della contemporaneità con quella chiarezza e semplicità che lo hanno fatto apprezzare da generazioni di studenti e colleghi.

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