QUEL DIALOGO INFINITO CHE NOI SIAMO. VERITA’ E INTERPRETAZIONE A PARTIRE DA H.-G. GADAMER
Seminario di ermeneutica “Magistri sine registro” 2023 – IXa edizione
Roma, venerdì 20 ottobre e venerdì 27 ottobre
c/o Dipartimento CoRiS – Via Salaria 113 – aula Wolf – 1° piano
(possibilità di partecipare ON LINE)
La nostra epoca sembra caratterizzata dalla “universalità dell’ermeneutica”: ossia, ogni sapere – quotidiano o scientifico – riconosce in se stesso una componente interpretativa imprescindibile, tanto da negare ormai la possibilità di afferrare fatti “puri”. Se non esistono i fatti ma solo le interpretazioni, che cosa significa interpretare? E se una visione “fotografica” della realtà si rivela illusoria, ha ancora senso parlare di una conoscenza “vera”?
Queste domande si ritrovano nell’esponente più importante dell’ermeneutica contemporanea, cioè in Hans-Georg Gadamer e nella sua opera principale “Verità e Metodo”, pubblicata in Italia per Bompiani esattamente quaranta anni fa, suscitando accesi dibattiti: più volte “verità” e “metodo” sono stati visti in contrapposizione, come se una visione interpretativista della “verità” delegittimasse ogni rigore metodologico in favore di un banale irrazionalismo. Invece Gadamer critica non la scienza ma lo scientismo, non il metodo ma il metodologismo, cioè l’idea che ci sia una sola via per raggiungere la verità.
Questa edizione del nostro “Seminario di ermeneutica” intende partire da Gadamer, come uno avvio, un punto di partenza per riproporre e attualizzare alcuni suoi temi – teorici e metodologici – tuttora cruciali, sul carattere “umanistico” di ogni conoscenza, sulle relazioni fra scienze diverse, sulla compenetrazione fra pensiero e linguaggio, sul rapporto della ragione e del metodo con la tradizione umanistica, il dialogo, la saggezza, il sapere pratico, la sensibilità artistica: insomma, con l’esistenza umana.
