(accesso aperto)
La sezione monografica del fascicolo n. 7 di “indiscipline” è “Meritocrazia”, a cura di Davide Borrelli. Le note critiche e le recensioni della sezione contribuiscono a ricostruire genealogia, storia e semantica del tema del merito e della meritocrazia. Chi legge vi ritroverà le domande classiche che percorrono il dibattito, non solo specialistico, che oppone merito a bisogno; competizione e responsabilità individuale a logica universalistica e solidarista; società meritocratica e società della cura. Del discorso meritocratico si ritrovano le parole chiave (performance, eccellenza, expertise, efficienza, concorrenza, talento, ingegno, ecc.) e si analizzano le dinamiche trasformative innescate dalla sua penetrazione negli ingranaggi della democrazia (via paradigma tecnocratico fondato sulla normalizzazione del principio dell’expertise e via normalizzazione di senso del nesso tra cittadinanza e merito) e nel sistema dell’istruzione e dell’educazione (via valutazione tramite test standardizzati, procedure di accreditamento, valutazione, autovalutazione e ranking basati su misure quantitative). I testi pubblicati ci portano anche fuori dall’Occidente, con l’analisi del modello cinese di meritocrazia verticale democratica e del successo del neoliberismo radicalmente anti-egalitario (anche) in Brasile. L’insieme dei volumi discussi aiuta a disvelare i processi di legittimazione della distribuzione delle risorse e le conseguenze della saldatura con i princìpi fondatori dell’ideologia neoliberista contemporanea della società del sorpasso, come forse in maniera meno tecnica, ma certo efficacemente è stata anche definita la società meritocratica.
Il classico in discussione, a ottanta anni dalla comparsa e a cinquanta dalla traduzione in italiano, è “La grande trasformazione. Le origini economiche e politiche della nostra epoca” di Karl Polanyi, nella sezione curata da Mirella Giannini.
Nel fascicolo prosegue la discussione, avviata nel numero precedente, sul ruolo delle scienze sociali oggi.
Una nutrita sezione di varia propone note e recensioni su temi al confine tra gnoseologia, epistemologia e metodologia e da una prospettiva epistemologica si interroga sul compito della sociologia e le strade da percorrere per non tradirne la missione costitutiva. Torna l’esame delle trasformazioni del capitalismo, di cui si ricostruiscono le analisi di Luciano Gallino, sotto il titolo di finanzcapitalismo e di Yanis Varoufakis, sotto il titolo di tecnofeudalesimo. La sezione non monografica introduce inoltre alla lettura di testi dedicati al processo di singolarizzazione della persona; al valore paradigmatico della trasparenza amministrativa; alle narrazioni incorporate nei monumenti pubblici; al taylorismo digitale posto in essere dalle tecnologie di Intelligenza Artificiale. Due note, infine, invitano lettori e lettrici a guardare al passato della sociologia e al suo futuro, in termini di contenuti e di linguaggi: presentando un’opera che si interroga su quanto resta del fascino esercitato dalle pagine weberiane e alcuni volumi che utilizzano i fumetti come medium per descrivere e interpretare la società.