Il libro analizza la complessa relazione tra condizione materiale, livello di istruzione e concezione del mondo, facendo ricorso a un’ampia base di dati su scala europea. L’intento è analizzare la dimensione culturale del conflitto sociale che si associa alla persistente riproduzione delle diseguaglianze materiali ed educative. Il lettore potrà scoprire come la lotta tra le classi sociali investa anche la più generale interpretazione della realtà. In questo tipo di conflitto, un ruolo rilevante pare essere svolto dal sistema educativo moderno, almeno nel nostro continente. Infatti, la formazione universitaria, oltre ad alimentare l’ideologia dominante, può anche aprire lo spazio a un’incipiente visione universalista, capace di contrastare il malessere psico-sociale che si pensava relegato al tenebroso passato tra le due guerre mondiali. L’universalismo rappresenta l’alternativa alla chiusura solipsistica o alla creazione di piccole patrie, due atteggiamenti derivanti dall’individualismo acquisitivo, sedimentato in quarant’anni di neoliberismo.