Le ragazze e i ragazzi che, nella propria famiglia, frequentano per primi l’università rappresentano una quota rilevante della popolazione studentesca, ma in Italia non sono stati ancora oggetto di un’analisi sociologica. L’obiettivo dell’indagine presentata nel volume è comprendere, attraverso interviste che ne hanno seguito il percorso nell’arco di tre anni, i modi in cui essi definiscono, organizzano e danno senso alla propria esperienza. Dialogando con la letteratura internazionale più recente, e con strumenti concettuali e teorici provenienti da diverse tradizioni di ricerca, vengono fornite alcune chiavi di lettura per capire la complessa natura dei meccanismi di differenziazione e disuguaglianza che coinvolgono il corpo studentesco: i modi concreti in cui si producono, si trasmettono e si intersecano il capitale culturale e quello sociale; i diversi modi di vivere l’esperienza universitaria in base all’intreccio delle identità di classe, di genere e razzializzate. Attraverso le storie di Amina, Monica, Adil, Mario e altri si interrogano i modi ordinari in cui è organizzata la vita universitaria e si comprendono inoltre i processi di abbandono, affiliazione e disaffiliazione, ponendo una sfida alle definizioni convenzionali delle transizioni universitarie “di successo”.