L’AIS partecipa al dolore e alla commozione per la scomparsa di Gerardo Ragone, già professore ordinario di Sociologia generale presso il Dipartimento di Scienze sociali dell’Università di Napoli Federico II

Gerardo Ragone appartiene a quella generazione di studiosi della sociologia che, sulla scia della prima generazione di quanti l’hanno introdotta in Italia, hanno coniugato ricerca e impegno pubblico. Di formazione economica, con i suoi primi volumi era intervenuto con senso critico nel dibattito – talora aspro, tra economisti e sociologi – sul tema dei consumi, del loisir, della moda, dei gruppi di riferimento – dibattito che avrebbe fornito uno spettro di riflessioni e sollecitazioni su cui declinare una nuova teoria del consumatore. In una fase storica nella quale prevaleva l’indagine sui modi e sui meccanismi della produzione, Ragone ha rivolto la sua attenzione alla “domanda”, avviando proficue investigazioni intorno alle logiche che sovrintendono, nella società di massa, agli effetti del comportamento del consumatore ed alle sue connessioni con la disuguaglianza. Interpretando alcune sollecitazioni dell’individualismo metodologico, ha poi rivolto la sua attenzione agli esiti derivanti dall’applicazione della teoria della scelta razionale in interlocuzione con le diverse prospettive teoriche che nel cuore degli anni Settanta e Ottanta abitavano l’ambito della sociologia. La dinamica delle classi, il modo di prodursi della stratificazione sociale, le cause e gli effetti della disuguaglianza, lo squilibrio di status, sono stati in vario modo al centro della sua riflessione, nel tentativo, generoso ed originale, di cogliere le zone di possibile intersezione e i punti di contraddizione inconciliabili, fra prospettive conflittualiste e paradigma evoluzionista-funzionalista.
Tali indagini si sono poi tradotte in analisi e contributi di spessore teorico, confluite in volumi che hanno arricchito la letteratura sociologica su questi temi. Ha insegnato Sociologia generale per molti anni, prima all’Università di Salerno e poi alla “Federico II”, facendosi apprezzare da generazioni di studenti e formando studiosi che oggi ricoprono incarichi in diverse università, nonché esperti e professionisti impegnati in vari ambiti della vita sociale. Da ricordare anche il suo impegno politico e intellettuale, coniugato con una intensa attività di opinionista e commentatore della vita metropolitana partenopea –  segnato da profonde convinzioni riformiste e liberali, dall’adesione ai valori fondamentali della solidarietà, in cui si intrecciavano socialismo e cattolicesimo, e della difesa della dignità della persona.

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