Hans Schadee ci ha lasciato

AIS è in lutto per la scomparsa di Hans Schadee, metodologo della ricerca sociale e punto di riferimento per tanti di noi. Condividiamo il ricordo di Piergiorgio Corbetta, che con lui ha collaborato a lungo sia in ambito universitario che all’interno dell’Istituto Cattaneo.

Ricordo di Hans
Nella notte del 7 marzo 2021 è morto Hans Schadee, studioso appassionato e geniale dei processi elettorali, maestro indimenticabile e generoso che ha formato generazioni di ricercatori nelle Università di Bologna, Trento e Milano

Hans era nato nel 1945 a Rio de Janieiro da famiglia olandese temporaneamente in Brasile. Lo conobbi assieme a Giorgio Chiari come allievo dei corsi dell’ECPR a Essex nell’estate del 1976 (era allora docente all’Università di Liverpool). Rimanemmo avviliti dalla difficoltà del corso, ma nello stesso tempo colpiti dalla disponibilità del docente, che di fronte alle prime timide richieste di chiarimenti non esitava a rifare tutta la lezione nella caffetteria del campus. Esitanti, gli chiedemmo se fosse stato disponibile a venire in Italia durante le vacanze di Natale per un piccolo corso di statistica ad amici-colleghi, ed Hans accettò subito. Il corso si tenne all’Università di Trento nella prima settimana di gennaio del 1977 (allievi il sottoscritto, Chiari, D’Alimonte, Parisi e Barbagli). Ad Hans l’Italia piacque: nell’autunno dello stesso anno venne per sei mesi come visiting professor alla Facoltà di Magistero dell’Università di Bologna, e vi rimase come docente per i due successivi anni accademici 1978-79 e 1979-80. Fu in questo periodo che si inserì nell’Istituto Cattaneo e mise a punto il modello statistico di analisi dei flussi elettorati tuttora utilizzato. A partire dall’anno accademico 1980-81 Hans ha insegnato all’Università di Trento, dove ha formato generazioni di ricercatori, per trasferirsi poi a Milano nella parte finale della sua carriera universitaria (Università della Bicocca e poi Statale).

Hans è rimasto sempre agganciato all’Istituto Cattaneo. Ha fatto parte – all’interno dell’Istituto – del gruppo fondatore di Itanes (Italian National Electoral Studies) ed ha dato un contributo potente alla sprovincializzazione degli studi elettorali italiani ed al loro inserimento nel mainstream degli analoghi studi americani ed europei, sia con contributi diretti, sia (e soprattutto) con l’interazione formativa con generazioni di giovani ricercatori.

Due sole cose voglio qui ricordare di Hans. Dal punto di vista scientifico la sua capacità di unire una grande sensibilità teorico-politologica a sofisticate conoscenze statistiche: non ho mai più conosciuto alcuno studioso in grado di passare con tanta disinvoltura e competenza da una teoria weberiana ad un modello di equazioni strutturali. E voglio anche ricordare la sua vasta cultura umanistica: tornando a casa dall’università il venerdì pomeriggio non era difficile trovarlo da Feltrinelli ad acquistare un grande classico dell’800 o un romanzo contemporaneo col quale “passare il week end”.

Dal punto di vista umano non posso non sottolineare (e vorrei scriverlo a caratteri cubitali) la sua “generosità”. Non erano facili le sue lezioni. Ma immensa era la sua disponibilità nel dopo-lezione, nell’accoglimento dello studente incerto, nella correzione della tesi di laurea. Totalmente disinteressato alla carriera universitaria (non diventerà mai professore ordinario) era appassionato alla ricerca e – forse inconsapevolmente – al suo ruolo di maestro.

Hans: saremo in tanti a ricordati con affetto, ammirazione e anche col rimpianto di non averti mai ringraziato e restituito a sufficienza

Piergiorgio Corbetta

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