Buone feste

Care socie e cari soci, 
come di consueto, la fine dell’anno è momento di bilanci e di progetti. Siamo giunti a due terzi del mandato di questo Direttivo eletto a fine gennaio 2020. Il periodo trascorso è stato particolarmente fitto di incontri, scambi e occasioni di approfondimento sulle linee di sviluppo dell’Associazione e le sue prospettive. Quelle che erano sembrate forme di adattamento a un’emergenza sanitaria, che sospendeva la socialità in presenza, sono diventate in questo secondo anno modalità di comunicazione delle quali abbiamo imparato a utilizzare tutte le opportunità, senza tuttavia rinunciare a ogni possibile spiraglio che ci consentisse di ritrovare il piacere e la ricchezza degli incontri faccia a faccia, negli spazi fisici trasformati comunque, nella loro fruibilità, dalla necessaria attenzione alle norme del distanziamento. 
AIS è stata attiva come non mai, con riunioni frequenti del Direttivo, spesso tenute insieme alla Consulta, che ringrazio per la sua attiva collaborazione. Abbiamo condiviso, con il coinvolgimento di SISEC e SISCC e in stretta collaborazione con la Conferenza dei Corsi di studio di Area sociologica e con la rappresentanza di Area 14 al CUN, un percorso che ha portato alla riformulazione e all’aggiornamento degli obiettivi formativi delle Classi di laurea (quella che Ministero e CUN hanno chiamato “manutenzione” delle CdL). Abbiamo intrapreso nell’ultima parte di quest’anno una riflessione sulla nostra disciplina e le sue articolazioni, in vista della revisione della classificazione dei saperi che il Ministero sta preannunciando, anche in provvedimenti normativi che vedono scomparire i settori scientifico-disciplinari ed emergere in primo piano i macrosettori concorsuali.
Riteniamo e, convintamente, stiamo sostenendo quest’idea in area 14 e nelle sedi CUN, che questa revisione debba coinvolgere le associazioni scientifiche e scaturire da un profondo ripensamento delle diverse funzioni che tali classificazioni svolgono nel nostro sistema accademico, recuperando semplicità e flessibilità in relazione a tali funzioni. Al tempo stesso, in questo processo di consultazione con le diverse articolazioni della comunità sociologica, diventa cruciale esercitare appieno tutta la nostra riflessività – sulla unitarietà della prospettiva sociologica e del suo contributo specifico alla costruzione della conoscenza dei fenomeni sociali e sui criteri di individuazione delle sue articolazioni sub-disciplinari, che non possono ridursi agli “oggetti” d’indagine ma vanno ricondotti alle domande conoscitive attraverso cui li costruiamo e ne diamo conto.  

La vita associativa di AIS è stata particolarmente vivace. Sono stati rinnovati nel 2021 i Coordinamenti scientifici delle Sezioni Immaginario, Sociologia dell’Educazione, Politica Sociale, Sociologia politica, Vita quotidiana, Sociologia del diritto, Studi di genere, che hanno tenuto i relativi Convegni di fine mandato, in molti dei quali si è manifestata ed espressa esplicitamente quella riflessività cui tutta la nostra comunità sociologica è stata chiamata. Si sono tenuti i Convegni di metà mandato delle Sezioni Sociologia del Territorio, Metodologia, Sociologia della Salute e della medicina, Teorie sociologiche e trasformazioni sociali. La Sezione AIS-PIC ha tenuto un suo Seminario Pitch richiamando alla centralità nella sfera pubblica della produzione culturale e artistica; la Sezione Sociologia della religione un ciclo di webinar di presentazione e discussione di un lavoro di ricerca collettivo su religiosità e spiritualità in epoca contemporanea; la Sezione Immaginario ha coinvolto le altre in un ciclo di incontri programmaticamente intitolato Dialoghi senza fretta. La Sezione Sociologia del Territorio ha organizzato una Scuola di Alta formazione sulla centralità delle c.d. periferie. 
È continuata la serie dei Convegni e Seminari inter-sezione che, in alcuni casi, si sono trasformati in percorsi programmatici di intensificazione di iniziative congiunte e di dialogo serrato, come quello intrapreso dalle Sezioni Teorie sociologiche e Metodologia
L’impegno, intrapreso sin dall’inizio del mandato e rafforzato nell’emergenza che ha coinvolto il Paese e la collettività internazionale, di imprimere alla Sociologia una dimensione pubblica che si esprimesse in forma istituzionale anche al di fuori dell’accademia, è proseguito anche in questo secondo anno di mandato. Si è concretizzato, a inizio 2021, nel Convegno “Una bussola per il rilancio del sistema sanitario nazionale”, organizzato in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, in cui è stato presentato il Libro bianco elaborato dalla Sezione Sociologia della salute e della medicina. È culminato nel Convegno di metà mandato dell’Associazione, tenutosi la settimana scorsa, costruito finalizzando la Tavola rotonda conclusiva alla restituzione e all’interlocuzione con i rappresentanti della società civile e delle istituzioni.

La progettazione e la concreta organizzazione del Convegno ha visto le rappresentanze delle diverse Sezioni lavorare insieme in grande sintonia con il Coordinatore della Consulta e i componenti del Direttivo. Le sessioni, svolte tutte in plenaria, hanno coinvolto tre Sezioni alla volta, con relatrici, relatori e temi individuati da ciascuna Sezione.
Novità assoluta, nella formula organizzativa adottata, è stata costituita dalle riunioni in cui relatori/relatrici e chair hanno preventivamente discusso sulla trattazione dei temi scelti e costruito un filo di discorso comune per la sessione loro affidata. I risultati di questo lavoro sono stati consegnati al Coordinatore della Tavola rotonda di chiusura che, integrandoli con la discussione svoltasi durante la seconda giornata del Convegno, ne ha elaborato una sintesi complessiva che è stata presentata nell’ultima giornata ai rappresentati della società civile e delle istituzioni, di cui sono state ascoltate e recepite le aspettative e le domande di conoscenza nei confronti della nostra comunità disciplinare.
Questo percorso ha conferito al Convegno di metà mandato una particolare unitarietà e coerenza, arricchita dal collegamento con il dibattito che si sta aprendo a livello europeo sui modi e i contenuti della presenza istituzionale della sociologia nella sfera pubblica, che nella sessione di apertura è stato portato all’attenzione della comunità scientifica italiana dalla relazione della Presidente dell’European Sociological Association e dal dialogo tra due colleghi dell’Executive Committee di ESA, sul tema specifico. Le relazioni della prima giornata hanno definito le coordinate intorno alle quali si è dipanato, nello svolgimento delle giornate successive, il ripensamento che la ricerca sociologica richiama a fare sul progetto di Paese necessario a dare ali alla transizione che la nostra società si accinge ad affrontare, nel contesto europeo e globale in rapida evoluzione. Il documento assunto, su sollecitazione della Sezione Salute e medicina, sui modi di implementazione dell’autonomia regionale, che garantiscano eguaglianza dei diritti sul territorio nazionale ha richiamato alla concretezza dei contenuti di quel necessario ripensamento.
Il luogo – Bergamo, dove si è manifestata inizialmente e drammaticamente la crisi che ha coinvolto poi tutti – e il tema scelto per il  Convegno – la riproduzione sociale, intesa come presupposto e dimensione irrinunciabile del legame sociale, che altrimenti perde senso e scade nell’anomia e nella impossibilità di proiettarsi in un orizzonte condiviso – segnano la cifra dell’impegno reciproco assunto, a conclusione del Convegno, tra la comunità sociologica e la società civile e le istituzioni, per una interlocuzione che continui durante tutto l’anno a venire.

È questo impegno che AIS ha assunto collettivamente che consegniamo a socie e soci, come l’augurio più vero per l’anno nuovo. Il futuro che auspichiamo non verrà da fuori, ma dalla concretezza dei nostri impegni reciproci.

Buone feste!

La Presidente
Maria Carmela Agodi

Italiano