PAPA: SOCIOLOGO UNIPADOVA: IMPOSSIBILE RITORNO DELLA CHIESA AL PASSATO DOPO FRANCESCO CI SARA’ ASSESTAMENTO

Roma, 28 apr – “Penso sia molto difficile immaginare che la Chiesa possa tornare indietro, in maniera sostanziale, rispetto al messaggio e alle posizioni espresse da Papa Francesco. Per alcuni aspetti ci sarà senz’altro un assestamento. Penso, ad esempio, che la Curia tornerà ad essere chiamata in causa in maniera più attiva rispetto alle scelte del Pontefice. Purtuttavia, ritengo che un effettivo ritorno al passato sia impossibile”.

Giuseppe Giordan, Professore di Sociologia della religione e di Sociologia del cristianesimo all’Università di Padova, membro dell’Ais (Associazione italiana di sociologia), analizzando i giorni che ci avvicinano al Conclave in relazione all’eredità lasciata al mondo cattolico da Papa Bergoglio ritiene “evidenti alcune difficoltà, all’interno della Chiesa, nel recepire per intero il messaggio dell’ultimo Pontefice. Il dibattito in corso in questi giorni tra i cardinali ne è una dimostrazione. Dunque – aggiunge Giordan -, è immaginabile che alcune delle aperture compiute da Papa Francesco, in prospettiva pastorale, debbano trovare un’accoglienza più diffusa e capillare all’interno delle chiese locali, e un ripensamento dottrinale più coerente. Probabilmente ciò richiederà un confronto prolungato e un approfondimento teologico su alcuni temi, come il ruolo delle donne, dei ministeri, l’ordinazione dei viri probati, le questioni legate al genere. Ma tornare a una chiesa pre-Bergoglio penso sia impossibile perché, per la Chiesa di Roma, significherebbe tagliarsi fuori rispetto ai cambiamenti e alle grandi questioni che stanno attraversando le nostre società e il mondo”. Per il sociologo dell’Università di Padova, che nell’Ais coordina la sezione di sociologia della religione, chiunque sarà il Papa eletto nel prossimo Conclave “non potrà non tener conto di due missioni da affrontare: la prima sarà quella di ricompattare all’interno la Chiesa Cattolica. Questo perché, come già detto, alcuni dei passi in avanti compiuti da Papa Francesco hanno creato più di qualche scompiglio e, dunque, ci sarà bisogno di una maggior condivisione rispetto a quelle aperture. La seconda missione – prosegue – sarà quella di continuare a cercare il dialogo con tutti gli uomini di buona volontà che stanno fuori della Chiesa cattolica: le persone non credenti o diversamente credenti. Per questa ragione considero altamente improbabile una chiusura nei confronti delle aspettative, dei bisogni, delle grandi questioni che travagliano la nostra epoca e che Papa Francesco ha affrontato con risolutezza. Sono i temi – conclude Giordan – dell’ambiente, della pace, dell’immigrazione, del dialogo interreligioso, della giustizia sociale e dell’attenzione verso le persone, più che nei confronti delle strutture”.

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