CONFLITTI E POTERE NELLA SOCIETÀ CONTEMPORANEA. DISUGUAGLIANZE SOCIALI, FRATTURE POLITICHE E SFIDE ALLA DEMOCRAZIA

Convegno 2025 Sezione di Sociologia politica
Università di Perugia
25-27/09/2025

TESTO INTRODUTTIVO
La Sezione di Sociologia Politica dell’Associazione Italiana di Sociologia (AIS), in continuità con i convegni e i seminari promossi negli ultimi anni, organizza un convegno nazionale dedicato all’analisi dei conflitti e del potere nella società contemporanea, con particolare attenzione alle disuguaglianze sociali, alle fratture politiche e alle sfide che le trasformazioni sociali, culturali, economiche, istituzionali e geopolitiche pongono oggi alla democrazia.

Questa call for papers è rivolta alla comunità sociologica italiana e internazionale, con l’obiettivo di raccogliere contributi teorici ed empirici capaci di interrogare criticamente le forme e le dinamiche dei conflitti contemporanei, le configurazioni del potere e i processi di ridefinizione democratica in corso.

Nei regimi democratici occidentali di età neoliberista, il tendenziale logoramento dei legami sociali tra singoli attori e soggetti collettivi, la prevalente ricerca del maggior grado di autonomia personale e il soddisfacimento dei bisogni individuali sembrerebbero prevalere sul desiderio di costruire relazioni stabili e forme di collaborazione durature. Tutto ciò finisce col produrre effetti immediati nell’articolazione della sfera pubblica e della politica. È all’interno della vicenda della ristrutturazione delle forme economiche dominanti che si assiste alla trasformazione delle democrazie contemporanee e, con ciò, all’emergere di nuove forme di conflittualità politica e sociale, che presentano caratteristiche differenti rispetto al passato.

Se la società industriale del XIX e XX secolo rifletteva la contrapposizione di classe tra proletari e capitalisti, che – all’interno della dinamica del conflitto democratico – ha permesso di conseguire obiettivi anche in termini di trasformazione e di cambiamento dei rapporti di forza, producendo avanzamenti anche in termini di mobilità sociale e di conseguimento di maggiore eguaglianza (quest’ultima intesa non solo in termini economici, ma anche come progressiva acquisizione e accesso ai servizi educativi, alla salute e alla partecipazione politica), sul principio del terzo millennio la fase di transizione in corso presenta dinamiche di potere e di conflitto sempre più complesse e interconnesse tra loro.

In questo contesto, la questione del potere si configura non solo come un tema legato alla distribuzione delle risorse e delle opportunità, ma come modalità d’interazione con le strutture politiche, economiche e culturali che caratterizzano le democrazie liberali.

All’interno di questo scenario di riferimento, gli Stati e i governi occidentali sono chiamati a fronteggiare sfide che minacciano la loro stessa esistenza. Il ruolo centrale, sempre più importante, assunto dalle tecnologie, dall’informatica e dai social media contribuisce a ridefinire le forme della comunicazione, le regole della partecipazione e le modalità della mobilitazione sociale. In tutto ciò, appaiono ancora relativamente ignoti gli effetti innovativi, ma anche di controllo e di manipolazione della sfera dell’informazione, in virtù anche delle novità introdotte dagli strumenti dell’intelligenza artificiale. Quel che è certo che la natura dei rapporti esistenti tra interessi e poteri organizzati, il frazionato protagonismo degli attori in campo e i meccanismi di funzionamento dei governi liberali stanno mutando profondamente.

A partire da tali considerazioni, il convegno intende focalizzare l’attenzione sul rapporto tra conflitti, potere e democrazie. Rispetto al passato, lo studio delle forme (vecchie e nuove) di conflitto sembra essersi eclissato all’interno della letteratura socio-politologica. L’obiettivo del convegno è quello di tornare a ragionare su questi aspetti sia in relazione alle questioni che attengono la sfera delle relazioni internazionali sia per quanto riguarda i rapporti politici interni ai singoli Stati. In particolare, risulterà utile muovere il ragionamento dalla sfera “macro” della politica, in relazione alla ridefinizione dei rapporti di potere comunitari, europei ed extra-europei, e al dispiegamento dei conflitti internazionali che si sono determinati o che possono determinarsi tra regimi democratici e non democratici o tra democrazie in transizione e trasformazione. Di particolare importanza sarà la capacità di volgere lo sguardo anche a ciò che avviene all’interno dei Paesi europei, in merito alle rinnovate condizioni e disuguaglianze socio-economiche, alle  fratture sociali che esse generano, e ai conflitti che, sulla base di tali fratture, vengono attivati dai soggetti in campo.

Dal lato dell’articolazione dei rapporti sociali, il frazionamento degli interessi e degli attori protagonisti ha prodotto forme di conflittualità crescenti, in ordine a numerose questioni: da quelle legate alle disuguaglianze prodotte dai processi di globalizzazione, a quelle  legate alla difesa delle identità culturali, etniche, religiose, nonché a quelle di genere e generazionali. Né vanno dimenticate le nuove forme di identità e di conflittualità che emergono in merito alla riarticolazione degli equilibri urbani delle singole comunità politiche di riferimento e alle questioni che riguardano la conservazione del patrimonio ambientale. Tutto ciò finisce col determinare un rafforzamento della polarizzazione e della radicalizzazione politica, con effetti diretti sul processo di centralità dei leader, su dinamiche di comunicazione sempre più performanti e pervasive. Tutto prefigura, a sua volta, nuovi scontri possibili sulle differenti visioni sul futuro ordine mondiale, sulle relazioni fra i poteri statali, sul rapporto tra tali poteri e cittadini, singoli o associati. Le conseguenze che tali fenomeni potrebbero avere in termini di manutenzione dei regimi democratici sono tuttora in fase di dispiegamento, con esiti non scontati.

AREE TEMATICHE
Le seguenti aree tematiche costituiscono la base per la presentazione di proposte di documenti. Si specifica che quelli che seguono non sono panel ma solo temi su cui si chiedono abstract. I panel verranno ridefiniti successivamente sulla base delle proposte di abstract inviate:

  • Crisi democratica e disuguaglianze nella transizione neoliberale: le trasformazioni delle democrazie avanzate sotto la pressione dei processi di globalizzazione economica e ristrutturazione sociale; l’indebolimento dei legami collettivi, l’accentuazione delle disuguaglianze e la ridefinizione dei rapporti tra cittadini e istituzioni; i rischi di regressione autoritaria e le possibilità di resilienza democratica, anche alla luce dell’apporto critico della sociologia politica.

  • Potere, mutamento democratico e nuove forme di autoritarismo: le trasformazioni delle democrazie liberali alla luce della crisi della rappresentanza, della personalizzazione del potere e del disallineamento crescente tra istituzioni e società; l’emergere di modelli plebiscitari, sia in ambito democratico che non democratico, come risposta (o sintomo) della crisi dei meccanismi deliberativi e della partecipazione politica; le ambiguità e le ambivalenze dei nuovi autoritarismi nel ridefinire il rapporto tra legittimazione, consenso e potere.

  • Potere, mutamento democratico e nuovi conflitti sociali: le trasformazioni delle democrazie liberali di fronte alla crisi della rappresentanza, alla frammentazione del potere e al crescente disallineamento tra istituzioni e società; il ruolo dei movimenti sociali nel riorientare l’agenda politica attraverso nuove forme di mobilitazione e rivendicazione; l’emergere di conflitti inediti legati a questioni morali, identitarie, ambientali e culturali, e la crescente rilevanza dei panici morali nella strutturazione del dibattito pubblico.

  • Tecnologia, informazione e controllo: l’impatto delle tecnologie digitali, dell’intelligenza artificiale sulla partecipazione e sulla mobilitazione politica, tra innovazione democratica, manipolazione dell’informazione e nuove dinamiche di sorveglianza.

  • Politica, economia e nuovi scenari di interdipendenza: la crescente interconnessione tra potere politico e poteri economici rappresenta una dimensione centrale del conflitto contemporaneo. Le alleanze, le influenze reciproche e le tensioni tra questi ambiti si manifestano in forme sempre più complesse, anche alla luce della competizione per il controllo delle risorse strategiche internazionali.

  • Conflitti internazionali e geografie del potere: la ridefinizione dei rapporti geopolitici tra democrazie e regimi non democratici, le nuove forme di conflitto globale e il ruolo degli attori transnazionali nella trasformazione dell’ordine politico mondiale.

  • Fratture sociali e conflitti emergenti: l’emersione di nuove linee di divisione incentrate su identità culturali, etniche, religiose, di genere e generazionali, e il loro ruolo nei processi di polarizzazione politica e radicalizzazione del discorso pubblico.

  • Genere, potere e riconoscimento: le disuguaglianze e i conflitti legati alle questioni di genere, alla violenza di genere e alle loro intersezioni con classe, etnia, orientamento sessuale e generazione; le mobilitazioni femministe, queer e transfemministe come forme di contestazione dell’ordine sociale e politico dominante.

  • Conflitti locali e pluralismo dei poteri: le dinamiche conflittuali nei contesti locali, tra istituzioni formali, attori economici, poteri informali e criminalità organizzata; la sovrapposizione e il confronto tra legalità e illegalità nei processi decisionali e nella gestione del territorio.

  • Conflitti ideologici e nuove narrazioni politiche: il ritorno della dimensione ideologica come elemento di polarizzazione nei contesti democratici e post-democratici; il ruolo delle ideologie nella riformulazione dei conflitti sociali, nella produzione di visioni antagoniste della realtà e nella costruzione di nuove grammatiche politiche e culturali.
  • Ecologia politica e conflitto nell’età della transizione climatica: il cambiamento climatico come nuova posta in gioco del conflitto politico, tra ridefinizione delle priorità istituzionali, ristrutturazione degli assetti di potere e produzione di nuove fratture sociali; la transizione ecologica come campo di contesa tra attori collettivi, movimenti sociali, interessi consolidati e istituzioni pubbliche; il ruolo dell’ecologia politica nell’interpretare le trasformazioni della sovranità, della legittimazione politica e dei dispositivi di governo in un contesto segnato da urgenze ambientali e disuguaglianze globali.
PROGRAMMA (a breve)
LOCANDINA (a breve)

QUOTE DI ISCRIZIONE

DAL 17 GIUGNO AL 15 SETTEMBRE 2025

Le richieste di assistenza relative a problemi di iscrizione inviate nel mese di agosto riceveranno risposta a partire dal 1° settembre.

50 euro (comprensivi della cena sociale)
soci A1 e A2 (professori ordinari e associati) e soci C (cooptati, strutturati non in accademia)

50 euro (comprensivi della cena sociale)
non soci A1, A2, C

30 euro (senza cena sociale)
soci e non soci A1, A2, C

 _______

30 euro (comprensivi della cena sociale)
soci A3 (ricercatori) e soci B (aggregati, giovani in formazione o precari)

30 euro (comprensivi della cena sociale)
non soci A3, B

15 euro (senza cena sociale)
soci e non soci A3, B

Italiano