Pubblicato nel 1979, Sociologia della Nostalgia si allontana dalle tradizionali analisi mediche che avevano occupato il campo negli ultimi duecento anni per configurarsi come il primo studio di sociologia delle emozioni nei confronti di un sentimento che svolge precipue funzioni individuali e collettive. Pubblicato per la prima volta in lingua italiana, questo lavoro dimostra come l’interesse sociologico per la nostalgia sia giustificato dal ruolo centrale di quest’ultima nella formazione e nel mantenimento del Sé, nella gestione dei passaggi di status durante il ciclo di vita e nella costruzione e nel mantenimento del senso di identità collettiva di un’intera società.
Attraverso un dialogo con alcuni autori classici della sociologia (Schütz, Mead, Blumer, Simmel), Fred Davis pone le basi seminali per quelle che saranno le future ricerche sulla nostalgia nell’ambito delle scienze umane e sociali. Al crocevia tra gli anni ’60 e ’70, in un momento di violenti cambiamenti socioculturali, Davis annuncia il “boom della nostalgia”: un fenomeno che troverà le sue radici e il suo futuro nella nascente società postmoderna dello spettacolo e dei consumi.